ma stendere la mano e accogliere un riso un trillo
il canto di un bambino uccello prediletto passerotto
un pettirosso che al petto porta un dono
fatto di bricioline e foglie
di un ramo il suo ricordo e la ricchezza delle sue fronde
che al vento nelle serate estive fanno un fruscio di seta
che raccontano del gran visir che dall’oriente venne
che nel giardino ad est si riposò con le sue belle amiche
coi veli ricamati d’oro e nelle conche effluvi e incensi
per te per noi che stiamo qui a raccontare storie
di passeri svogliati e foglie morte
di patte aperte di biancheria che è andata quasi a male
c’è sempre nei gesti sconci una poesia che arriva
nella disperazione un senso, nei fili della luce uno sbrillocco
a.p. 15-01-2011
sì, è bello leggere fernirosso.
ed è bello leggere Antonella che legge ferni! 🙂
per te per noi che stiamo qui a raccontare storie
di passeri svogliati e foglie morte
di patte aperte di biancheria che è andata quasi a male
c’è sempre nei gesti sconci una poesia che arriva
nella disperazione un senso, nei fili della luce uno sbrillocco.
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ed è bello trovarmi in questo leggere.
grazie .
paola
grazie blumy 😉
grazie anche a te Paola 😉
e grazie a Cristina per il passaggio.
anche a me piace molto leggere Ferni, e mi piace questo sbrillocco di Antonella:-)
marina
garzie marina!
e che dire se ferni legge solo adesso?! bellissima Antonella, grazie del rosso e dello sbrillocco dentro c’è tutto un piccolo in-cantato e in-mutabile universo….ferni al rosso-rosso!
davvero?! mi spiace non averti avvertita, non sapevo. grazie a te Ferni- rosso 🙂 ciao antonella
“…nei fili della luce uno sbrillocco”
Complimenti a Fernirosso e a te, Antonella ,di leggerla anche per noi! Ciao Mary
ciao Mary, grazie a te! antonella