Tommaso Scumace – le carni erano gelide che se mi avessi provocato dei tagli non avrei sentito dolore

(Cut)

Ho voluto vedere il tuo regno ho voluto vederlo

da viva – ma il freddo

del cuore è trafugato in tutto il corpo

le carni erano gelide

che se mi avessi provocato dei tagli non avrei sentito dolore avrei sentito

la superficialità della strage

quello che esala senza rumore nella sera calma e calda e io sicuramente

per te brillando tutta la mia vita in punto di riaccenderti ma niente.

(cut)

Maria Grazia Calandrone

Tratto da

Ministero della realtà teatro di sinistri mortali

Seconda classificata al

Premio Turoldo 2004

***

Tommaso Scumace, 20 anni, Catanzaro, 12.11.1977 – 2.8.1998

A Tommaso in occasione del nuovo millennio – 1.1.2000

Mio eterno amore, invano ti cerco tra le mura di casa , in attesa di un segno, di qualche comunicazione anche indiretta.
Ti ho inviato gli Auguri di Natale. Oggi quelli di buon Anno, buon fine secolo e buon inizio Millennio, te li faccio per iscritto. Spero che Là dove ti trovi hai festeggiato come quando eri in vita.
(cut)
Tutti in festa, tutto il mondo in festa, in me invece c’era solo sgomento, c’era la tua figura, il viso pallido, profilo e lineamenti perfetti, ma ormai spento privo del perenne sorriso, espressione senza dolore, rassegnata, come se già sapessi che era quello il tuo destino della tua breve vita.
Ho cercato , figlio, tutte le foto dell’incidente, ho voluto vedere e sapere in che modo ho perso parte di me stessa. Il freddo del cuore è trafugato in tutto il corpo, le mie carni erano gelide, che se mi avessi provocato dei tagli non avrei sentito dolore.
Penso che tuo padre prova i miei stessi sentimenti, soffre tanto, si isola e in questi giorni particolari di festa soffoca il dolore bevendo a tavola qualche bicchiere in più.

(cut)
Figlio non posso più negare, aiutami a dare risposte giuste a domande innocenti e per me sempre dolorose”.
Presto comprerò un computer, ti scriverò lunghe lettere, sarai sempre informato della vita che hai lasciato.
Ti amiamo tanto.

mamma, papà, Ines e Luigi

dal 3° opuscolo

dell’associazione italiana familiari e vittime della strada

Giugno 2001