Da Notizie dal diluvio – n. 44 – Angelo Maria Ripellino
C’erano Ivàn il Terribile con la pelliccia sino a terra,
e la molle coda colante di una cometa,
una pupàttola argentea con rossi stivali,
una serratura che voleva essere forzata.
E tric trac e lenticchie, presagio di ricchezza,
e tappi immobili come nocchi di quercia,
e una donna-montagna che ascoltava
da uno sparuto mangianastri “Petite Fleur”.
E alcune antenate con grandi orecchini-amuleti,
e barcacce dismesse e mercantesse di cuori,
e la superficie troppo liscia di uno specchio a merletti,
e un pigolio spiritato di maligni scalpori,
e odori di croste di cipria e di capra e di muffa,
e molte viscide teste che si rimpinzavano,
biascicando con foga “Augùri!”, “Augùri!”